Donna Elvira nel Don Giovanni di W.A.Mozart.
La regia della Compagnia Lirica di Milano intende questa come un’opera intima, quasi interiore. La scena è “sgombrata” da allestimenti fastosi tipici dell’ambiente operistico, il palco resta denudato, come l’animo del protagonista. Tutto porta lo spettatore in una dimensione privata; il procedere dell’opera diviene il flusso di coscienza del protagonista; tutti gli altri personaggi sono visti come meccanismi di una ruota che gira trascinandolo verso il baratro. Cruda carne e nudo cuore, questo è secondo la Compagnia, il Don Giovanni.